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Su Telenapoli Canale 34 è andato in onda uno "SPECIALE NUMBER TWO" con un'intervista ESCLUSIVA realizzata a Diego Armando Maradona da Roberto D'Antonio, Angelo Rossi e Ivan Zazzaroni: "Giannina è la mia bambola, vedere la sua faccia sorpresa per l'affetto dei tifosi napoletani mi fa felice. Lei se ne andò da Napoli piangendo, non capiva niente ed era triste poichè cambiava casa. Mia figlia non conosceva Napoli ed è rimasta sorpresa. Non ho mai avuto problemi con la gente di Napoli. Per questo chiesi a Ferlaino una squadra vincente. Arrivarono Crippa, Corradini, Francini e tanti altri. Dissi a quei calciatori che dovevano venire a Napoli per dare delle vittorie alla gente. Perchè non sono tornato prima? Non volevo che Napoli mi vedesse quando stavo male. Voglio lavorare. E' un momento bellissimo della mia vita. Sono tornato a Napoli con mia figlia e la mia ex moglie. Ero morto in un letto di ospedale e mi ha raccontato Dalma che ero in "coma 4" e mia figlia Giannina mi prendeva per la camicia per dirmi che non dovevo morire; io non la sentivo. Da quel racconto di Dalma è cambiata la mia vita. Tutto quello che posso avere oggi è per Dalma e Giannina. Non mi sono mai chiesto se è difficile essere figli di Maradona. Se morivo, le mie figlie rimanevano al mondo senza padre. E' bello vivere da Maradona adesso. Prima era difficile poichè mi drogavo. Oggi mi sveglio al mattino e posso gioire con la mia famiglia senza che ci siano dei problemi. Non ho problemi con Claudia. Quando sei nel mondo della droga è difficile uscirne; ho pensato di non essere in grado di farcela. Un gol si fa in 90 minuti ma uscire dalla droga ti salva la vita. Nessuno fa niente per aiutarti ad uscire dalla droga. Tutti dicono che la droga non entra negli Stati Uniti mentre è un Paese pieno di droga. Non sono un esempio, posso essere un idolo nei 90 minuti di gioco ma gli esempi sono i genitori. Mi darebbe molta tristezza sapere che Dalma avesse come esempio Raffaella Carrà e non Claudia; Dalma deve seguire la Carrà per il modo di ballare e di mettersi in mostra. Adesso ho capito l'importanza di essere un genitore. Ho perso tanto tempo drogandomi. Ho fatto cose belle e cose brutte. Il male più grande l'ho fatto a me stesso. Mi fa molta tristezza vedere il Napoli in serie C; ho seguito qualche partita ma mi dispiace vedere la mia squadra, che ha vinto scudetti, relegata in terza serie. Non ho abbracciato Ferlaino, non dite fesserie, gli ho dato la mano; non posso abbracciare un uomo che mi ha fatto tanto male, un uomo che mi ha cacciato via da Napoli. Non potrò mai perdonare Ferlaino. Il coro "chi non salta Ferlaino è" è lo stesso di "chi non salta è del River Plate"; quando l'ho spiegato a Giannina si è messa a ridere. Da grande voglio lavorare. Non so se resterò in Argentina. Dalma parla italiano, francese ed inglese. Le cattive abitudini mi facevano andare via da qualsiasi posto. Vorrei mettere a disposizione, come manager generale, di qualche club le mie esperienze da calciatore. Potrei lavorare con il Napoli di De Laurentiis. Vorrei un grande Napoli, ne ho parlato con Carmando e Marino. Non voglio chiedere un lavoro a De Laurentiis ma potrei lavorare nel Napoli anche se non è ancora in A. So cosa vuole la gente. Vedere il Milan che gioca la finale di Champions League dà molta tristezza mentre il Napoli è in C. Ferlaino ha cacciato via tutti i grandi calciatori. Ferlaino mi ha cacciato via poichè altrimenti non poteva continuare a rubare e a speculare sui soldi degli abbonamenti dei tifosi. Ferlaino voleva fare un contratto di 4 anni per questo motivo. Mi ricordo molto bene di Ferlaino e Matarrese; sono un bel duo. I fischi sugli inni nazionali non li accetto; l'Argentina sta sopra a Maradona e a Caniggia. Non mi farebbe piacere nemmeno vedere un argentino che fischia l'inno nazionale italiano. Kusturica sta girando un documentario sulla mia vita; sono convinto che sarà un bel film. La mia vita la conoscono tutti. Nel 1988 perdemmo lo scudetto poichè il Milan andava come una Ferrari mentre noi sembravamo una 500. La delusione forte fu quella di aver perso lo scudetto al San Paolo. Per vincere nel calcio bisogna dare garanzie alla gente con una società ed una squadra seria. Se non c'è una società seria non puoi vincere a lungo. Il caso Cannavaro? E' stata una stupidaggine che hanno voluto fare i giornalisti. La flebo si fa in un ospedale qualsiasi. Quello di Cannavaro non era doping. Negli Stati Uniti esiste il doping. Perchè il doping non esiste nella Nike? Il motivo è che la Nike paga. Chi sta vicino a Blatter vince. Il doping, ad esempio, non lo tiene Zidane perchè ha vicino Platini. Platini era vicino a Blatter e la Francia vinse il Mondiale, Beckenbauer è stato vicino a Blatter ed il Mondiale è andato in Germania. Due più due fa quattro. Il denaro è importante per tutti quanti ma è più importante avere il tempo per sfruttarlo. Prima avevo tanti soldi ma non avevo il tempo di godermelo; oggi ho meno soldi ma sono vicino alla mia famiglia. L'amicizia non ha prezzo. Quando ho visto Bruscolotti e Garella così grassi gli ho suggerito di andare dal mio stesso medico. De Napoli mi ha fatto molta tenerezza. Mi ha fatto piacere rivedere Renica, un grande amico, e Bruno Giordano. Trezeguet ha giocato poco in Argentina ma mi ha fatto una bella impressione così come Ravanelli. Ringrazio la gente. Giannina ha voluto ritornare alla nostra vecchia casa di Via Scipione Capece; mia figlia mi ha chiesto di comprarla ed io accontento sempre le mie figlie. Sarebbe un bel gesto per riavvicinarmi a Napoli. La vita la vedo dall'ottica di Dalma e Giannina. Ho parlato molto con il presidente del Boca Juniors e non siamo d'accordo su alcune cose. Non voglio fare la fine di Valdano al Real Madrid che non aveva libertà di movimento. Quando firmo voglio avere libertà poichè ognuno deve rispettare il proprio ruolo. Con il presidente del Napoli non ho parlato. Con Pierpaolo Marino abbiamo parlato solo di come sta la squadra. Con l'Avellino non saranno due partite facili ma io mi sento che vince il Napoli. Capisco che con l'Avellino non sarà facile. La differenza la può fare la gente e magari un gol del "Pampa" Sosa. Nel secondo tempo dell'addio al calcio di Ciro Ferrara volevo mettermi scarpette e pantaloncini e scendere in campo ma non è stato possibile perchè a Napoli abbiamo il problema delle invasioni di campo. La gente che sta in campo non rispetta chi sta in tribuna. Il mio addio al calcio a Napoli il 30 ottobre? Sarebbe un bel modo per festeggiare il mio compleanno con la mia famiglia. (Armada Nueva ha poi regalato un orologio al Pibe de Oro, ndr): io sono abituato ad utilizzare sempre due orologi ma vi ringrazio del pensiero. Diventare il presidente del Napoli? Sarebbe un bel sogno ma non voglio tanto potere. Io voglio il contatto con il pubblico, voglio essere vicino alla gente. Io sono della gente. Il mio libro si chiama "Io sono El Diego de la gente". Il mio unico obiettivo da calciatore era dare un sorriso al mio pubblico. Sicuramente non ritornerò a Napoli tra 14 anni. Ringrazio Ciro Ferrara per l'invito; lui sapeva cosa sarebbe successo e mi dispiace se non è stata una bella festa per lui ma credo che da napoletano abbia capito. Il mio amore per la gente è visibile. E' stata una gioia ritornare a Napoli. Ho ritrovato l'allegria dei napoletani. O ritornerò per la mia partita o troveremo un'altra occasione. Voglio vedere i figli di Dalma e Giannina anche se non sopporto troppo i loro fidanzati; non bisogna essere gelosi altrimenti i figli si allontanano come abbiamo fatto noi in passato. Abitare a Napoli? Il tifoso napoletano voleva il mio ritorno e sono tornato. Può darsi che se torno a lavorare a Napoli vinciamo altri due scudetti ed allora non potrò uscire di casa. Negli anni d'oro abbiamo "rubato" due scudetti al Milan e alla Juventus e lo possiamo fare ancora".
Antonio Petrazzuolo
Napoli Magazine
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