QUESTORE, VERI SOSTENITORI CI AIUTINO A ISOLARE VIOLENTI

Vanno allo stadio essenzialmente per provocare lo scontro con le forze dell'ordine perché a queste frange di facinorosi che affollano lo stadio San Paolo di Napoli il tifo quasi non interessa. Così gli inquirenti descrivono i sette ultrà del Napoli da oggi agli arresti domiciliari dopo un'indagine sul tifo violento condotta dalla Digos. Appartenenti al gruppo del 'Rione Sanita'', tutti fra i 20 e i 30 anni, sono stati fermati con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale, violenza, danneggiamento aggravato. A questo si aggiunge, per il loro leader, G.D.M., il reato di interruzione di pubblica attività: per un blocco ferroviario e una manifestazione indetta nel giorno delle estrazioni del lotto. Nell'indagine sulle frange organizzate dei tifosi violenti, finiscono, in particolare, i responsabili degli episodi relativi agli incontri calcistici con il Verona (gennaio 2004) e con il Foggia (aprile 2005). Si affiancano, nell'inchiesta, i fatti della tumultuosa estate del 2004: quella in cui il Napoli di Naldi attraversava difficoltà societarie. Ed è consistente l'elenco di atti intimidatori, sommosse, e degli stessi obiettivi colpiti: l'ex presidente Corrado Ferlaino, il giornalista sportivo Paolo Del Genio, il Tribunale di Castelcapuano, la sede delle estrazioni del Lotto, la sala stampa del Napoli a Soccavo, la sede del Totocalcio. Agli arresti da oggi, due responsabili dei disordini del 23 gennaio del 2004: per i violenti scontri che si verificarono al San Paolo durante l'anticipo del campionato di B tra Napoli e Verona. La polizia, in quella circostanza, sparò lacrimogeni caricando i tifosi del Napoli che avevano lanciato bastoni e poltroncine divelti dagli spalti. Un carabiniere fu circondato da decine di tifosi ed aggredito dai teppisti con calci e pugni e colpito anche con mazze come quelle sequestrate, con una fionda e alcuni coltelli con lame superiori ai 4 centimetri. Gli incidenti erano scoppiati in seguito all'intervento della polizia per la rimozione di uno striscione contro la società, allora presieduta da Salvatore Naldi esposto in Curva A e giudicato offensivo. Furono 20 complessivamente gli uomini delle forze dell'ordine costretti a ricorrere alle cure in ospedale. Il 27 giugno del 2004 due automobili di proprietà del giornalista di Telecaprisport, Paolo Del Genio, furono incendiate da un sedicente gruppo di sostenitori e vicino alle vetture gli agenti della Digos trovarono un manifesto siglato "Frangia ostile" contro chi avrebbe contribuito alla negativa condizione della squadra. Il 24 aprile scorso, infine, 8 tra poliziotti e carabinieri rimasero contusi per gli incidenti all'esterno dello stadio San Paolo al termine della partita Napoli-Foggia. Un agente, in particolare, fu colpito al capo da un mattone. Gli incidenti avvennero tra l'uscita della curva A e Piazzale Tecchio dove circa 200 ultrà del Napoli stavano aspettando l'uscita dei tifosi foggiani che già all' interno dello stadio, al termine del primo tempo, avevano subito un tentativo di aggressione. Per quei fatti scattarono 6 arresti e 4 denunce. "Speriamo che l'operazione di oggi possa avere effetti positivi sulla prossima partita come deterrente", ha commentato il questore di Napoli Oscar Fioriolli, che ha auspicato tra l'altro una "collaborazione con i tifosi veri, quelli che allo stadio vanno per divertirsi e seguire la squadra del cuore, che dovrebbero gioire di questi risultati. E aiutarci a isolare le frange dei violenti". (ansa).

Napoli Magazine