Nella semifinale di ritorno dei playoff, al San Paolo il Napoli Soccer liquida la Sambenedettese con un secco 2-0 e si qualifica per la finale. I due gol sono stati realizzati nel primo tempo; gli oltre 65.000 presenti non hanno dovuto attendere i minuti finali per poter festeggiare come ormai erano stati abituati da tempo. I due gol realizzati da Capparella e Sosa sono stati frutto di azioni rapide e spettacolari che dimostrano come la squadra goda di ottima salute. L'altra finalista è l'Avellino che al Partenio, contro la Reggiana, non è andata oltre un pareggio (2-2 il risultato finale). Nell'arco di due settimane, il Napoli saprà far valere la sua superiorità tecnica e la forza della sua lunga panchina contro un Avellino che ha a suo favore, cosa non da poco, ha il solo fatto di giocare in casa propria la partita decisiva di ritorno? In tale occasione il 19 giugno si avranno certamente problemi di ordine pubblico. Chissà se la Prefettura di Avellino deciderà di fare disputare altrove tale gara. Napoli ed Avellino distano tra loro una manciata di chilometri. La posta in palio è troppo alta e nessuna delle due squadre vorrà rinunciarvi. Il destino ha voluto questa sfida tutta campana! Quanti napoletani vorranno essere presenti e testimoni di questa folle gara che vale un posto in serie B? Gli oltre 800.000 che hanno finora assistito alle gare interne del Napoli, dimostrano come in questa città il calcio sia sentito come un qualcosa che va al di là del semplice avvenimento sportivo. In un campionato di C non si era mai visto nulla di simile. La massiccia presenza di pubblico è forse la risposta a chi ha imposto ad una società calcistica di così enorme blasone e di eco mondiale una tale mortificazione. Il Napoli rappresenterà sempre una realtà "invincibile". Sarà cioè come quegli eroi che possono pure perdere, ma che non si arrenderanno mai, perchè sempre pronti a risorgere. I protagonisti visti in campo sono tutti da elogiare. Il serio infortunio di Fontana, dopo pochi minuti di gioco, non ha in minima parte demoralizzato la squadra. Il bravo Reja è riuscito a gestire al meglio una rosa di giocatori piuttosto ampia: tutti, anche i più bravi, siedono in panchina senza alcun dramma o mugugno. Il d.g. Pierpaolo Marino, avendo accettato con entusiasmo questa avventura, è riuscito, con le sue doti manageriali, ad accrescere il numero di simpatizzanti nei suoi confronti. Con la sua umiltà, accettando un incarico che lo vedeva per la prima volta proiettato ad operare in un campionato di serie inferiore, come più volte ha dichiarato, ha rinunciato a fasti più prestigiosi. La sua Udinese, non a caso, è riuscita quest'anno, attraverso il frutto del suo lavoro e della sua programmazione, ad approdare ad un traguardo ambito come è quello della Champions League. Non a caso il presidente De Laurentiis lo ha definito il suo fratello siamese. Il Napoli ha una società forte alle sue spalle, una società che ha come obiettivo primario quello di fare bene cercando di sbagliare il meno possibile. Il "progetto Napoli" è stato chiaro sin dall'inizio. Finora tutto procede come da programma. Non ci resta che incrociare le dita. E' solo questione di tempo.

Vincenzo Petrazzuolo

Napoli Magazine

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