DOPO L'ARRESTO DEL FIGLIO PER NARCOTRAFFICO



"Credo che mio figlio Edinho sia innocente: mi ha chiesto di non preoccuparmi perché non ha alcun legame con le persone che sono state accusate di traffico di droga". Questa la prima dichiarazione di Pelé dopo l'arresto di ieri di suo figlio, ex portiere del Santos, in una retata di 52 persone accusate di narcotraffico e persino di sequestri di persona. "Edinho ritiene che, come promotore del circuito brasiliano di motocross, può avere avuto contatti telefonici con dozzine di piloti e con persone legate all'organizzazione - ha proseguito Pelé, 64 anni, parlando alla stampa a Rio de Janeiro - Dal momento che il suo numero di telefono era nell'agendina di un accusato, è stato chiamato a deporre". Edinho, che ha 35 anni, è stato prelevato ieri mattina dalla polizia nella sua casa di Santos. In otto mesi di investigazioni, la polizia brasiliana ha compiuto non meno di 120 intercettazioni telefoniche: da queste sarebbe uscito il nome del figlio di Pelé. Se condannato, Edinho rischia dai tre ai dieci anni di reclusione. Capo della gang, sospettata di essere anche responsabile in novembre del rapimento della madre di Robinho, astro del Santos e della nazionale brasiliana, sarebbe un tale Naldinho, grande amico dell'attaccante di colore, che ha reagito all'arresto cercando di prendere a calci dei giornalisti. "Non ho dubbi che tutto non vada al di là di un equivoco - ha concluso Pelé - e che nel prossimo fine settimana saremo di nuovo tutti insieme nella mia casa di campagna come è successo domenica scorsa". (ansa).

Napoli Magazine