Troppo facile. Troppo semplice. Troppo normale e regolare. Troppo non maradoniano per essere vero. Parte, arriva, va in albergo, poi al campo, poi va a fare festa con Ferrara e gli altri companeros, poi se ne va tranquillo per i fatti suoi. Possibile? No. Non è possibile. E infatti possibile non è. L’arrivo, il ritorno a Napoli di Diego Maradona quattordici anni dopo quella fuga nella notte si trasforma improvvisamente in giallo. Ma stavolta non per colpa sua. Del suo nome, allora? Della sua popolarità che non tramonta mai? Dell’affetto e dell’attesa della gente? Sì, questo sì, ma che può farci Maradona se la notte di Ferrara fissata per domani capita giusto alla vigilia della solenne festa della Marina Militare che vedrà a Napoli il presidente Ciampi, ministri, e altre autorità? Che cosa può farci Maradona se nel giorno dell’addio al calcio di Ferrara ci sarà anche il pronti via per la vendita di biglietti per Napoli-Avellino? Insomma, troppi eventi e di gran richiamo tutti assieme. E troppa necessità di sicurezza tutta concentrata in poche ore. Di questo, proprio di questo s’è discusso ieri pomeriggio in prefettuta nel corso di una sorta di Comitato per l’ordine pubblico, ma informale. Intorno al tavolo il prefetto, il questore, il comandante dei carabinieri e della guardia di finanza, funzionari della stessa prefettura. Ed è venuta fuori la preoccupazione. Forse anche la decisione di chiedere agli organizzatori dell’evento di rinunciare all’idea di riportare Maradona a Napoli giusto in questi giorni. «La presenza di Maradona costituirebbe un problema ulteriore di ordine pubblico per la concomitante presenza in città di alcuni ministri giovedì sera e per l’arrivo del capo dello Stato poche ore dopo. Per questo - dice il questore Fioriolli - ho chiesto agli organizzatori di farmi sapere se l’arrivo a Napoli di Maradona era ufficiale oppure no. Non posso obbligare Maradona a non venire - continua il questore -, ma se ciò avvenisse sarei costretto a prendere delle precauzioni. Ad esempio, Maradona non potrebbe alloggiare sul lungomare di Napoli». E ciò, è evidente, perché in quegli stessi alberghi alloggerebbero probabilmente e contemporaneamente ministri e altre autorità. «Ho chiesto chiarimenti agli organizzatori della partita anche - aggiunge Fioriolli - per non creare magari false attese». E gli organizzatori? «Saremmo felici se Maradona venisse. Cert’è - afferma Vincenzo Feraara - non saremo noi a dirgli di non farlo». E non chiarisce molto il comunicato che la Gea fa arrivare poi in serata. «La Gea organizzatrice del ”Ciro Ferrara, goodbye football” - c’è scritto - precisa che non è mai stata confermata la presenza di Diego Maradona alla partita in programma giovedì 9 giugno allo stadio San Paolo, né tantomeno ha indicazioni che lo stesso, peraltro in Argentina, sarà presente all’evento». Che significato hanno queste poche righe? Le preoccupazioni istituzionali circa l’ordine pubblico hanno forse portato a una richiesta che più o meno recita così: partita sì, ma senza Maradona e in caso contrario evento da annullare, rinviare, rimandare più in là, quando la Napoli della sicurezza avrà un evento e basta a cui pensare? Giallo. Giallissimo, dunque. Ma intanto il tempo passa e oggi, quando in Italia sarà pomeriggio, Maradona prenderà posto sull’aereo. E lo farà comunque. Poi qualcuno, chissà, dovrà dirgli qualcosa, dargli delle spiegazioni. Magari dirgli che non può venire a Napoli. A lui che per tornare aveva fatto passare ben quattordici anni. (Il Mattino)

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