E' Margherita, 20 mesi, il tifoso più giovane che, all'esterno dell'albergo dove Maradona soggiorna, ha atteso un saluto del "pibe de oro". La bimba, accompagnata da mamma Francesca, e dalla nonna, aveva tra le mani la foto del suo beniamino con la maglia dell'Argentina e la Coppa mondo. Oltre a lei, tantissimi altri ragazzi, molti tra i sedici e i vent'anni, aspettano anche solo un "ciao" di Diego Armando Maradona. Molti di loro non l'hanno mai visto giocare dal vivo: "Io ho visto - dice Marco, di 18 anni - tutte le partite dell'anno dello scudetto in videocassetta. Aspetto stasera per vederlo giocare". "Andrò al San Paolo solo per vedere lui", dice Mario. Francesco, 25 anni, assicuratore, ha sullo schermo del cellulare l'immagine del campione con la maglia del Napoli e come suoneria una canzone "cantata da Diego". Poco lontano, Antonio, carnagione scura, appena si accorge dei cronisti ci tiene a mostrare il tatuaggio raffigurante il volto di Diego sulla spalla destra: "Diego, precisa il ragazzo, lo porto del cuore, e ci tenevo a portalo anche sulla pelle". Alle spalle del Liceo Umberto, a fare il tifo per l'asso argentino non ci sono però solo ragazzi. Molte persone adulte, nel corso della giornata, hanno fatto capolino tra i tifosi. Tra loro anche Giovannella, una delle insegnanti di Cristiana Sinagra, la donna che da Diego Maradona ha avuto un figlio. Intanto dalle finestre della scuola i professori, lasciando per qualche minuto i consigli di classe, si affacciano sperando di cogliere il momento giusto. Tra i supporter anche Maria Emilia, argentina, attende davanti all'hotel con suo figlio: indossa la maglietta dell'argentina, mentre il figlio veste quella del Boca Junior: "Non vedo Maradona dal secondo scudetto, non vedo l'ora". (ansa).

Napoli Magazine