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Napoli ai piedi di Maradona



Delirio al S. Paolo per il ritorno del Pibe. Nella partita d'addio di Ferrara non gioca, ma i tifosi sono tutti per lui. "Il mio ritorno a Napoli? Tutto è possibile"

NAPOLI – La gente urla il suo nome e quando entra in campo, in borghese, il San Paolo è già una bolgia. Diego Maradona è di nuovo al San Paolo, quattordici anni dopo Napoli-Bari, e pazienza se non potrà deliziare la sua gente come sapeva fare un tempo. El Pibe non gioca ("Ho fatto una partita con mio fratello un po’ di tempo fa – ha dichiarato a Sky – ma non ce la faccio proprio. Devo operarmi al ginocchio") ma è festa grande lo stesso, per lui e per Ferrara nel giorno dell’addio al calcio di uno dei più grandi giocatori italiani. In settantamila prima acclamano Ciro, poi onorano “The King” (come lo chiamano loro) per un infinito giro di campo che manda in delirio la gente, fa venire le lacrime agli occhi anche allo stesso Ferrara e crea qualche problema di ordine pubblico in campo con lo stesso Maradona che ogni tanto scalcia i fotografi che gli ostruiscono la strada.
"Rivedere Diego qui è bellissimo", si limita a dire Ciro, emozionatissimo. "Sono arrivato alle sei, ho dato un’occhiata al San Paolo e mi sono venuti i brividi". E all’uscita dagli spogliatoi con lo stadio esaurito: "Grazie a tutti voi". L’arrivo di Diego oscura un po’ quella che doveva essere la sua festa, ma forse funge anche da cassa di risonanza per l’evento. Napoli è bloccata, come le domeniche di quindici anni fa, come la sera della finale di Coppa Uefa. Senza Diego sarebbe andata diversamente: "La gente si ricorda ancora di me e io posso solo ringraziarla – dichiara prima della partita -. Il mio ritorno a Napoli? Vedremo, tutto è possibile. Più che altro mi farebbe piacere fare un’ultima partita qui".
La farà, il 30 ottobre, giorno del suo 45° compleanno, almeno secondo quanto ha dichiarato il sindaco Rosa Russo Iervolino. In attesa di quel giorno, la gente lo vorrebbe in campo già oggi. Ora e subito. Ma dopo il giro d’onore rientra negli spogliatoi. La festa ha inizio e Ferrara va in gol, in netta posizione di fuorigioco, ma pazienza. Si diverte Vialli, diverte Zidane con la maglia della Vecchia Signora, ma lo spettacolo è sugli spalti.
Arriva la fine del primo tempo e, come un re liberato dopo anni di prigionia, Maradona rientra di nuovo in campo ed offre il tributo ai suoi fedeli nell’intervallo: "Da tanto tempo mancavo a Napoli e ringrazio Ciro Ferrara per avermi dato quest’opportunità". Il futuro è una strada ancora incerta: "Corta o lunga, non lo so ancora, in questo momento mi interessa solo aver visto che non mi avete dimenticato". Ovazione. Poi è di nuovo festa. Senza Garella ma con Bruscolotti, due che hanno pancioni così grossi che tutto sembrano fuorché calciatori, con Zola e Fonseca (2-0 di tacco), che tornano in maglia azzurra. Alla fine finisce 4-1 per gli azzurri (15' pt Ferrara, 1' st Careca, 10' st Pecchia, 12' st Ravanelli (J), 16' st Muro), con Ferrara che esce anzitempo per il bagno di folla e che chiude in anticipo la partita. "Per venirti a onorare, mi sono fatto licenziare". Facciamo finta che lo striscione sia rivolto a Ciro e Diego. Napoli vi ama, almeno quanto voi amate Napoli. (gazzetta.it)

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