Moreno Ferrario, ex difensore del Napoli, ha rilasciato un'intervista a "Napoli Magazine".

- Samp-Napoli: come si fermano Cassano e Pazzini?

"Sarà una bella sfida, perche' Cassano e Pazzini sono in un ottimo momento di forma. Sono fiducioso pero' per l'organizzazione che Donadoni ha dato al Napoli nelle ultime due partite".

- La convince la scelta di Donadoni per la panchina del Napoli?

"Di solito non sono mai favorevole al cambio di allenatore in corsa. E' anche vero pero' che Reja non aveva grandi colpe, ma c'era la necessita' di cambiare. In Nazionale Donadoni ha fatto il possibile ed e' uscito solo per un rigore sbagliato, mentre al Mondiale siamo andati avanti proprio per un rigore. Resto dell'idea che sono i giocatori che fanno grande un allenatore. Credo che la scelta sia stata buona".

- Donadoni ha un metodo diverso rispetto a Reja: sono cambiati gli allenamenti...

"Donadoni ne capisce di calcio; io ho lavorato a Lugano e li' si fa tutto in funzione del pallone, per migliorare la tecnica e il controllo della sfera di gioco. Significa che un giocatore tocca la palla, in un allenamento, 50-60 volte. Sono tecniche che servono per migliorare. In Italia eravamo abituati solo a correre. Queste cose danno entusiasmo ai giocatori".

- Anche Bortolazzi, prima di destro e poi di sinistro, sta effettuando una serie di lanci di 50 metri con Navarro...

"Sono notizie positive. L'importante e' avere la capacita' di saper fare un passaggio. Di solito un tiro o e' troppo lungo o e' troppo corto. Anche io, che ho 50 anni, quando devo far vedere ad un giocatore un esercizio ho la necessita' di essere in grado di farlo: lo stesso vale per Bortolazzi".

- Nella prossima stagione prenderebbe al Napoli uno come Borriello o Pazzini?

"Sicuro. Serve una punta che, se gli arriva un pallone e mezzo, segna. Donadoni, De Laurentiis e Marino sanno che serve anche un centrocampista che abbia un po' di qualità, che sappia lanciare le punte".

- Cassano-Lavezzi piu' una punta centrale?

"Li' avresti la qualita'. E' pur vero pero' che la difesa a tre non mi entusiasma. Partirei con una difesa a quattro, poi davanti puoi giocare come vuoi. Con i tre dietro si soffre sulle corsie laterali".

Antonio Petrazzuolo

Napoli Magazine

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