Samuele Dalla Bona e il Napoli, storia di un rapporto interrotto, ma non ancora chiuso. An­zi, destinato a riaprirsi. Perché adesso Reja non c’è più, perché il presidente De Laurentiis non ha mai digerito che quel costosissimo acquisto fosse stato buttato nel cesto dei panni sporchi. E perché, in fondo, il centrocampista ha voglia di dimostrare che tenerlo per un anno e mezzo in naftalina è stato un grande sbaglio. Avevamo lasciato Sam a Lon­dra, ad allenarsi con il Fulham. Avventura dura­ta poco. «Un agente inglese di cui mi ero fidato — spiega il calciatore veneto alla Gazzetta dello Sport — mi aveva detto che potevo essere tesserato dal Fulham, invece non era così. Sono tornato da poco in Italia e ora mi sto allenando al Green Sport di Cesenati­co, da solo. Tutti i giorni una doppia seduta. Lavoro come se dovessi giocare ogni domeni­ca». Se avesse sopportato ancora per un po’ l’in­differenza di Reja, forse oggi Dalla Bona sareb­be nei pensieri del nuovo tecnico Donadoni. «Ma non sono pentito della scelta che ho fatto — dice — sarei pazzo. Non ce la facevo più, ero esasperato, sono un calciatore e voglio giocare a calcio. Non volevo buttare altri sei mesi, an­che se alla fine saranno buttati comunque... Ne prendo atto e riparto». Il Napoli ha capito e non ha chiuso la porta. «È vero, c’è un accor­do con De Laurentiis e Marino, una stretta di mano che per me vale più di un contratto. Se vorrò, a luglio potrò tornare. Io al Napoli sono stato bene, so che molti tifosi mi stimano, e adesso le condi­zioni sono cambiate rispetto a qualche mese fa. In queste set­timane ho avuto contatti con alcune società di serie A inte­ressate a me. Valuterò le offer­te. Ma se rientrerò nei piani di Donadoni e se la dirigenza vor­rà rispettare quel patto tra gen­tiluomini, io sarò ben felice di rimettermi a disposizione».

Napoli Magazine