Potrebbe non finire a Sepang la tempesta scatenatasi in casa Mclaren dopo la squalifica a Lewis Hamilton per aver mentito ai giudici Fia sulla versione dei fatti del sorpasso di Trulli in regime di safety-car nel Gp d'Australia. Dopo aver annullato le conferenze stampa previste ieri, oggi nel Motorhome del circuito di Sepang il team principal della Frecce d'Argento, Martin Withmarsh, non ha escluso possibili sorprese sul suo futuro. «Non mi dimetterò in questo week-and. A lungo termine, però, potrei riconsiderare il mio futuro. Naturalmente non decido da solo. Io mi rimetto agli azionisti di questo team e loro decideranno quale sarà la cosa migliore da fare. Abbiamo discusso di come siamo arrivati a questo punto, dobbiamo imparare da quello che è successo e lavorare meglio. Bisogna decidere quale è la strada migliore da seguire per il team» ha detto Withmarsh. A parlare del caso Hamilton nella conferenza stampa straordinaria della McLaren a Sepang anche il vice presidente della Mercedes Motorsport, Norbert Haugh: «Sono in contatto permanente con Stoccarda e naturalmente parleremo di quanto accaduto la prossima settimana. Sono in pieno accordo con Whitmarsh, è una gran brava persona e guida il team nella miglior direzione». Venerdì scorso la McLaren ha deciso di sospendere dalle sue funzioni il direttore sportivo Dave Ryan, l'uomo che aveva accompagnato Lewis Hamilton davanti ai giudici della Fia nel dopo gara di Melbourne. E nello stesso giorno sono arrivate anche le scuse del pilota inglese che ha spiegato «di non essere un disonesto e di essere stato mal consigliato». In un primo momento, al termine della gara in Australia, la federazione ha deciso di penalizzare il pilota della Toyota Trulli dando il terzo posto ad Hamilton. A Sepang invece gli steward della Fia, in base a nuove prove, hanno riconsiderato la vicenda dando «giustizia» al pilota abruzzese che si è visto restituire l'ultimo gradino del podio conquistato all'Albert Park. Interrogato invece sulle frustrazioni di Hamilton «per essere stato ingannato» raccontate al presidente della Fia Max Mosley - come riportato dal Sunday Times - Whitmarsh ha detto di averne parlato con il pilota inglese campione del mondo che «mi ha detto di non aver parlato con Mosley. Non credo a quanto è stato scritto, quello che sappiamo è che dobbiamo imparare dagli errori fatti e di errori ne abbiamo fatti».

Napoli Magazine