Il Napoli targato Donadoni continua la sua serie positiva. I tre pareggi ottenuti, di cui due fuori casa, rappresentano un segnale di crescita più che positivo e non solo sul piano psicologico. E' tornata la consapevolezza di non demordere mai fino alla fine, anche quando mancano pochi minuti al termine di una gara. Anche se si sta perdendo, c'è lo sforzo per riagguantare risultato e partita. In Sampdoria-Napoli il pareggio finale di Denis è arrivato in rimonta quasi allo scadere, come era già avvenuto alla fine del primo tempo con il gol del momentaneo pareggio di Zalayeta. Il Napoli, con calma, sta riacquisendo quella personalità che sembrava svanita, grazie alla "scuola Donadoni" che inizia a dare i suoi frutti. Non si vedono sbavature difensive pericolose; a centrocampo si lotta in maniera semplice e decisa e ci si aiuta tra i vari reparti. A Genova le numerose assenze per infortuni e la squalifica di Blasi hanno dato la possibilità a Donadoni di far giocare Pià, assente da una vita, e addirittura Amodio, al suo debutto in serie A. Si rivedono personaggi che, come lo stesso Grava, vivevano ormai ai margini senza alcuna speranza di poter giocare. A Pià, preferito all'acerbo Russotto, va riconosciuto il merito di aver tentato alcune accelerazioni non sempre però ben supportate da Zalayeta. Anche Amodio ha ben superato la sua prova d'esordio in serie A, giocando i suoi 72 minuti in maniera intelligente ed incisiva. Donadoni e il suo staff avevano dunque studiato attentamente la partita, azzeccando le scelte operate, neutralizzando le due stelle doriane, Cassano e Pazzini, tenendo a bada il bravo Sammarco con Amodio, affidandosi al duo d'attacco Zalayeta-Pià e alle invenzioni di Hamsik. Purtroppo Donadoni non aveva preventivato le due papere di Navarro sulle due punizioni di Palombo, che stavano quasi mettendo a rischio l'imbattibilità del nuovo tecnico azzurro. Su Navarro purtroppo Donadoni sarà stato male informato. L'argentino, ancora imberbe, deve ancora crescere tantissimo. E' molto istintivo, ma è dotato di pochissima tecnica, che il preparatore Facciolo sta cercando di insegnargli. Il Napoli ha nel suo organico ben 4 portieri: Iezzo, Gianello, Bucci e Navarro. Roberto Donadoni, a questo punto, non dovrebbe lasciarsi condizionare da nessuno ed andare sul sicuro con Gianello o lo stesso Iezzo (quando sarà recuperato), portieri di cui non si può non parlare non bene, attaccatissimi alla casacca del Napoli. Navarro deve ancora maturare e, per una piazza così preparata calcisticamente come quella di Napoli, gli esperimenti non possono durare troppo a lungo. Si corre il rischio di farsi male da soli. E, volendo, c'e' anche Luca Bucci.

Vincenzo Petrazzuolo

Napoli Magazine

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