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Calcio, Milan, Shevchenko: "Ho consigliato a Kakà di restare qui"

Dalla finale Champions di Manchester alla panchina infinita della sua seconda vita milanista. Andriy Shevchenko parla di tutto di più in una lunga intervista ad «Attenti a quei due» su Sky. L'attaccante ucraino parla anche di mercato. Hai disputato due finali, una vinta ed una persa: che ricordi hai di Manchester? «È uno dei ricordi più belli, ho ancora i brividi. Anche Dida ha fatto delle belle cose. Si, è stato fantastico. È stata una bella partita, fra due squadre che non hanno voluto lasciare un centimetro all'altra, una tipica partita fra squadre italiane che volevano vincere la finale. Lì, mi sono sentito realizzato come calciatore. Una gioia è stata anche quella di essere andato ai mondiali con l'Ucraina, è stato come vincere cinque Palloni d'Oro». La seconda, quella di Istanbul: come ha fatto Dudek ha pararti quel tiro? «Ancora adesso non riesco a spiegarmi come la palla non sia entrata. Forse un segno del destino. Lui non ha visto nemmeno il tiro, ha alzato la mano ed è riuscito a parare». Molti hanno parlato della diversità del tuo sguardo nei due rigori da te calciati, quello di Manchester e quello di Istanbul «Quando vinci tre a zero, hai due o tre occasioni nel secondo tempo, ma poi prendi tre gol in sette minuti…Però, abbiamo ancora creato grandi occasioni. È destino. Purtroppo è andata così». Ma è vera la storia del piede storto? «È vera. Stavo facendo un esame per entrate in una università e sono stato bocciato. L'anno dopo sono entrato senza esame, perchè giocavo in prima squadra nella Dinamo Kiev, perchè ero famoso». L'addio e il ritorno al Milan: quale stato l'errore più grande? «Nessun errore. Nella vita tutto non può essere perfetto. Ho pensato al bene della famiglia, non alla mia carriera,. Poi è successo quello che è successo, anche con tanti infortuni. Sono cose che fanno parte della vita». Non era forse meglio dire voglio cambiare per fare una nuova esperienza? «Nel mio caso è diverso, ho cercato di spiegare che dopo il Milan era difficile pensare di lasciare la squadre, ma ho pensato alla famiglia, ai miei figli. La mia famiglia è rimasto a Londra, era programmata così ed è andata cosi». Nel Milan hai vinto tantissimo: quanti campionati? «Uno, ma sono arrivato tante volte secondo…». Come stai adesso? «Sto bene fisicamente, mentalmente benissimo. Sono felice». L'ultimo gol in nazionale lo hai fatto proprio all'Inghilterra «Un gol importantissimo anche perchè sognavo di segnare a Wembley. Un altro sogno che si è realizzato». Cosa si prova a non giocare, pur stando bene? «È difficile quando inizia la partita e non sei in campo. Ma con l'esperienza riesci a gestire queste cose. Ma quando sono arrivato, avevo detto che avrei accettato tutto e mantengo la mia parola». Si dice che Ivanovic sia stato nel mirino del Milan «Si parlava un pò, ma la trattativa era difficile, perchè il Chelsea credeva in questo giocatore». Perchè il calcio inglese è superiore a quello italiano? «Ho già parlato di questa cosa, penso che il calcio inglese è un pò diverso, ha più ritmo. Poi, ci sono soldi, investono sui giocatori, che adesso sono in piena forma. Questo è molto importante. Ci sono grandi campioni che hanno da 22 a 30 anni». Il famoso bacio alla maglia del Chelsea al tuo primo gol in Inghilterra. «Ho detto altre volte che ho cercato di tirarla su, ma mi è riuscito male. Mi sono fermato e mi si è attaccata alla faccia». I due anni al Chelsea. «Per me sono stati importanti, soprattutto per uscire da un periodo difficile, dopo il mondiale ero troppo stanco, infortunato. Forse non dovevo giocare, ma non potevo mancare. Il calcio in Inghilterra è bello, ho visto la differenza, soprattutto nella cultura, c'è meno pressione negli stadi, da parte dei tifosi, ma non mediatico. Una persona famosa non vive bene a livello mediatico, ti seguono tanto, ci sono t anti paparazzi, i giornali che fanno dei pettegolezzi». Mourinho, l'hai avuto al Chelsea: quale è il suo segreto, nessuno ne parla male. «Penso perchè parla chiaramente con un calciatore, dice esattamente le cose come stanno, quello che pensa. Tanti calciatori apprezzano questo. Preferisco non parlare del mio rapporto con lui. Mi diceva come stavano le cose ed ho tanto rispetto per lui, come allenatore e come uomo». Il rapporto con la stampa d Mourinho in Inghilterra. «Ha avuto un rapporto diverso, gli mettevano tanta pressione. Lì, provocano tanto». Ancelotti in Inghilterra? «Lasciamo fuori Carlo. Un allenatore deve imparare la lingua, è fondamentale, anche la cultura inglese, perchè e diversa». Se non arrivate tra i primi tre? «È fondamentale arrivare tra i primi tre, altrimenti è una stagione fallimentare». Kakà al Rea lMadrid, ma lui preferisce la Premier League «Gli ho consigliato di restare al Milan e di finire qui la carriera. È un giocatoe che ha fatto al storia di questo club, ha vinto tanto, vincerà tanto. Deve prendere esempio da qualcuno». Adebayor. «È un giocatore importante, forse gli manca un pò di continuità, ma è competo, sa fare tutto, La tua finale? »Penso che comunque il Chelsea andrà in finale, non perchè ha battuto il Liverpool. È una sensazione. La più in difficoltà in questo momento è il Manchester, non possono permettersi di perdere punti in campionato, mentre Liverpool e Arsenal sono più tranquilli e possono recuperare giocatori importanti, quello che non può fare il Manchester«. Inzaghi. »Pippo è un grande, con la forza della sua mentalità lui riesce ad aiutarsi, a fare tanti gol, è sempre concentrato«. Pato. »E un grande giocatore, ha un talento incredibile, c'è qualche somiglianza con Ronaldo, che era più potente, ma io non ho mai visto uno più veloce di Pato. Borriello spero recuperi, perchè è un ragazzo che si impegnato tanto, ha fatto benissimo al Genoa. Ronaldinho è un grande giocatore, non ha bisogno dei miei giudizi. Domenica ci ha aiutati moralmente«. Macheda: un altro esempio di un giovane che emerge in un altro paese. »Anche l'Inghilterra ha superato gli italiani nel trovare i talenti. Per uno giovane ci sono tante possibilità in più per giocare, anche nei campionati delle riserve, che è un ottimo campionato. E una grande esperienza per loro. Lui ha dimostrato di essere un talento importante«. Messi come Kakà: fanno sempre qualcosa di determinate. »Sono dei pericoli per gli altri, possono inventare qualsiasi cosa«. Chelsea o Barcellona? »Penso che il Chelsea andrà in finale, non lo dico per affetto, ma pechè la squadre sta crescendo. Certo, se il Barcellona gioca come adesso, sarà molto difficile, ma non si sa mai«. Il giocatore del Barcellona Rafa Marquez, diffidato, si è fatto ammonire apposta per saltare la partita di ritorno a Monaco ed essere così presente nelle semifinali: è giusto comportarsi così? »Ha fatto una cosa giusta, nel senso che è stato intelligente. Non so se l'avrei fatto anche io, ho preso pochi cartellini gialli. Rossi nemmeno no. Speriamo«. Una augurio. »Per me una piccola cosa: un gol in campionato, almeno un gol«. Cosa farai l'anno venturo? »Ho già detto che il mio sogno e chiudere la carriera al Milan, ma non si mai. Si vedrà. Il mio sogno e di giocare tanto al calcio, perchè mi sento pronto«.

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