«Le immagini sono impietose, sentire i commenti e assistere a questa tragedia terribile che per molti sarà anche infinita, è una cosa che ci fa stringere il cuore e ci fa sentire tutti un pò più vicini, collaborativi e umani nel cercare di aiutare queste persone a superare questo momento». Luciano Spalletti, alla vigilia del derby, parla naturalmente prima di tutto del terremoto che sta colpendo l'Abruzzo. Lo fa in sala stampa come, racconta, lo ha fatto nello spogliatoio con i giocatori. «Da quattro anni a questa parte, quando si verificano delle tragedie ne parliamo nello spogliatoio, i ragazzi sono sempre disponibili al dialogo. Ci siamo detti di voler portare il nostro contributo ma che per ora vogliamo aspettare e vedere dove andare ad aiutare, in termini economici, perchè vogliamo mirare ad una cosa precisa senza farci prendere dall'emotività del momento. Qualcuno ha anche detto di costruire un asilo che poi verrà ricordato come l'asilo costruito dalla Roma, ma anche la società vuole partecipare. Così dobbiamo agire con calma, senza pubblicizzare troppo perchè l'importante è intervenire». E come già in molti hanno detto, il tecnico della Roma forse avrebbe interrotto il campionato, ma cerca di guardare il lato ludico della cosa. «Non so perchè non sia stato fatto, non conosco i regolamenti e il motivo per cui la B si è fermata e la A no. Però a questo punto penso che, visto che il calcio è aggregazione svago e divertimento, dare la possibilità a queste persone di vivere per un attimo qualcosa di piacevole potrebbe aiutarli».

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