«Ho letto quella dichiarazione. È una sua affermazione e niente di più. Io dico e sottolineo che il presidente Berlusconi rispetta l'autonomia dello sport e nessuno dei candidati può permettersi di tirare in ballo il presidente del Consiglio e il Governo. Che nella corsa alla presidenza del Coni era, è e sarà assolutamente neutrale e super partes». In una intervista alla Gazzetta dello Sport il sottosegretario allo Sport, Rocco Crimi, interviene sulla corsa alla presidenza del Coni (le elezioni si terranno il 6 maggio) e in particolare sull'intervista che il senatore Paolo Barelli, l'ultimo a candidarsi in ordine di tempo dopo Chimenti e Petrucci, ha rilasciato giovedì scorso sulle pagine dello stesso quotidiano sportivo. «Il Governo - spiega Crimi - è super partes nel rispetto, lo ripeto, del principio dell'autonomia dello sport che sarebbe bene fosse osservato da tutte le istituzioni e non solo da palazzo Chigi». Quella dichiarazione di Barelli 'Berlusconi conosce e approva la mia candidatura' allora che cosa è: un tiro fuori dallo specchio della porta o un autogol? «Per restare nella metafora calcistica la definirei un'entrata in gioco pericoloso. Che sarebbe stato meglio evitare».

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